Costruttore di Friscaletti (flauti siciliani)

Prefazione del metodo "Lo Zufolo"

La cospicua e originale opera di Gemino Calà si colloca dunque all’interno di un quadro di ricerche e studi sul flauto siciliano, in verità piuttosto esiguo, sebbene sufficiente a delineare i tratti etno - organologici principali, introducendo elementi di novità non secondari, anzi piuttosto rilevanti.

Muovendo da un’osservazione diretta sul campo dei diversi tipi di flauto in uso nella pratica strumentale di tradizione siciliana, Calà si spinge oltre il consueto resoconto di carattere documentaristico, per proporre un vero e proprio metodo di apprendimento di tecnica strumentale per una corretta e completa pratica musicale del flauto diritto, di canna, a bocca zeppata, che lui preferisce indicare più genericamente come Zufolo. Facendo tesoro della sua solida formazione musicale di matrice colta e trasponendo le regole che presiedono all’insegnamento degli strumenti a fiato nei Conservatori al flauto pastorale, Calà ha articolato un rigoroso e graduale percorso di apprendimento, mai sperimentato prima, applicato a tre diversi tipi di flauto in uso nella tradizione, che acquistano alla fine del corso una dignità musicale davvero insospettata.

Liberati poi dai ristretti confini tonali della tradizione, i flauti Sperimentali di Calà, realizzati anche con materiali inconsueti per uno strumento dalle origini pastorali ( Segmenti di tubi di plastica e di condotte idrauliche!!!), dopo un lungo apprendistato fatto di esercizi per la scala cromatica, scale diatoniche e arpeggi maggiori e minori, studi per il ritmo e le articolazioni, abbellimenti si trovano in duo, trio, quartetto per eseguire inediti studietti melodici. Del tutto pertinente appare poi l’attenzione mostrata, nell’ambito dell’articolata opera, nei confronti degli altri aerofoni pastorali siciliani, quali la zampogna a paro ( ciaramedda) e il flauto doppio (frautu a paru), con originali annotazioni di carattere musicale, che preludono ad ulteriori contributi di approfondimento.

Senza alcun dubbio gli esiti raggiunti da Calà, che ha profuso nell’opera un impegno ammirevole pari alle sue non comuni qualità musicali, si configurano di assoluto rilievo, e non solo perché sottraggono dal rischio di estinzione uno strumento che porta impressi i segni di una remota cultura pastorale, ma soprattutto per la preziosa opportunità di RISCATTO che si offre all’umile flauto di canna,da riconquistare a pieni titoli sul versante della didattica anche in ambito scolastico.

Testo del Dottor Mario Sarica




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